Stanotte pensavo in che punto di mare stavi.
Con questa pioggia.
Mentre io mi divertivo con i miei due migliori amici e raccontavo di noi.
Faccio la 'bona', cerco di incollare i piedi a terra, ma a te ci penso spesso.
Perché ogni volta che ti chiamo mi sfarfalla dentro la tua voce al di lá del filo, e mi sento bene a raccontarti di me.
Della mia giornata, delle mie peripezie, di quello che ho notato e che mi ha fatto sorridere.
So che ti piace farmi svolazzare tra i pensieri e le impressioni e le idee.
Mi ascolti attento, mi vivi e mi riempi dentro.
E poi ogni tanto inciampo fra i tuoi occhi. Cosí difficili da ritrovare in quasiasi altro viso.
Di quel colore cosí speciale.
Variabile.
Che mi fa stupire sempre.
Il destino me li richiama ogni tanto i tuoi occhi, a suo piacimento, con abbastanza regolaritá ormai.
Li vedo qua e lá, come a volermi suggerire 'seguili'.
Un sassolino alla volta, senza correre.
Io lo so che é giusto, ma dato che il freno dentro a me non l'hanno proprio inserito, segretamente anche stasera ho buttato un pensiero a come sará, e come mi succede sempre quando mi capita qualcosa in cui davvero ci credo, mi sento impaziente.
Maledettamente.
[ Inverno 2010 - Armi da volo ] |
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