La vita é un valzer.

La vita é un valzer passo dopo passo, inciampando al suo ritmo.

lunedì 17 gennaio 2011

RISCHIARE.






Premetto che ho trascorso un sabato sera da 10 con i miei migliori amici e lui, sono rincasata alle 5.

Ma era una domenica importante.
Non importa se ho dormito 3 ore scarse.
Nemmeno se quasi gli occhi hanno fatto fatica ad aprirsi.
Sono scesa dal letto, ho appena socchiuso le persiane e c'era una giornata cosí primaverile che ho infilato il meglio da cavallerizza che avevo e sono corsa da lui, senza pensarci due volte.

Ormai con questa voglia di nuovo che mi ritrovo, non potevo certo perdermi la parata e la processione a cavallo, proprio con lui poi, inesperto quanto me.
Chissenefrega se quasi sicuramente le avremmo combinate anche oggi le nostre, d'altronde guai deludere le aspettative, noi non avremmo mai potuto farlo!
Staccare la spina, buttarsi fra i boschi e divertirsi insieme ai miei sani amici cavalieri, ai loro sorrisi e alla mia 'scimmia' mogano non ha un prezzo.

Che soddisfazione!!
Dio se adoro le sfide.
Fanculo ai tamburi e alle trombe casiniste che ci hanno solo fatto sgranchire le gambe, e fare qualche funambolismo per sorprendere il pubblico.
O giusto per sedersi al tavolo (di un agriturismo incredibilmente paradisiaco) e mangiare cose genuine soddisfatti, con i muscoli allenati e un po' stanchi, col sole in faccia e sul cuore, con lui "parcheggiato" accanto a me a mangiare, vivente parlante e nutrito di avena e non di benzina.
Che soddisfazione!!

Mi basta un giorno cosí e tutte le fatiche della settimana ed il lavoro massacrante sono in cavalleria.
Appunto.

Poi il ritorno a casa é stato binomio.
Montare in sella felice e rendersi conto che siamo sempre piú una cosa sola, con i nostri capelli lunghi al vento.
Per la prima volta dopo 7 mesi insieme mi sono accorta che era arrivato il momento, ero pronta per fidarmi davvero.
Ho rinunciato al controllo, ho lasciato le redini morbide e mi sono attaccata al suo collo piú stretta che potevo.
Sentivo il suo cuore battere forte,di controtempo al mio facevano un tuono continuo.
Il suo respiro si faceva impaziente e carico, il mio sereno.
Fanculo se non era la situazione piú giusta, il terreno era bagnato, i campi coltivati e non era prudente, sentivo i suoi muscoli tesi come corde ed i miei rilassarsi piano piano.
Quando ha voltato il suo viso l'ennesima volta verso di me, come a chiedermi il permesso, ho guardato i suoi occhi e tanto era l'adrenalina e la dolcezza che contenevano che ho socchiuso i miei, ed ho cercato di rimanere cosí piú a lungo che ho potuto.
Poi al galoppo in discesa, veloce, senza freni, quanta libertá.
Sembrava di volare.

Quando ho riaperto gli occhi dominavamo Firenze, mi sembrava di essergli corsa incontro come mai ed averla incontrata veramente.
Sono stata mille volte a Cercina, ho guardato il panorama mille giorni da li ma mai ci sono saltata dentro cosí.

Ed ho pensato che é la metafora di quello che ho voglia di fare della mia vita da oggi, sempre.
Rischiare ma entrarci dentro davvero.
Perché mi viene naturale e so farlo a modo mio.
Senza mezze misure e freni.
Fidandomi quando é il momento ed é il mio cuore che ci crede. 

Non ho affatto perso la voglia, dopotutto il peggio che ho passato.
Sono carica di ottimismo e voglia di meraviglia.
E so che sapró vivere appieno anche te.
Che sei cosí unico e inconvenzionale.
Che mi fai camminare sulla corda e assaporare l'attesa, anche se non ci riesco sempre.

Con una paura fottuta ogni tanto ma un cuore che batte a mille.

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